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Social media e università, gli atenei che fanno scuola
A cura di Silvia Palmisano - Administrative coordinator
La comunicazione digitale è un elemento strategico per gli atenei statali italiani che utilizzano i social media come vetrina e come strumento di promozione e di comunicazione istituzionale. L’analisi condotta da Instant Analytics ha esaminato il numero di follower dei social principali (Facebook, X, Instagram e Linkedin) classificando le università in base alle categorie del Censis. I risultati mostrano che il successo sui social non è legato solo alla dimensione dell’ateneo e che, tra le piattaforme analizzate, Linkedin emerge come canale privilegiato per la comunicazione social degli atenei.
L’università e il potere dei social: quali atenei statali dominano la scena digitale?
In un’epoca in cui la comunicazione digitale è diventata cruciale, anche gli atenei statali italiani hanno creato account social ufficiali per rafforzare la propria reputazione e per costruire una presenza in rete capace di attrarre e coinvolgere studenti, docenti e stakeholder. Una recente analisi condotta da Instant Analytics ha messo sotto la lente d’ingrandimento il numero di follower su Facebook, X (ex Twitter), Instagram e LinkedIn degli atenei statali italiani, suddivisi secondo le dimensioni definite dal Censis. L’obiettivo? Scoprire quali università sono le più seguite e cosa possiamo dedurre da questi dati.
Perché i social media contano per le università?
Un’università attiva sui social media non solo comunica meglio con i suoi utenti, ma rafforza la propria immagine istituzionale e attrae talenti. Le piattaforme digitali sono diventate un mezzo potente per raccontare la vita universitaria, promuovere l’offerta formativa, condividere i successi della ricerca e creare una community intorno al brand dell’ateneo. Ma come si distribuisce questa capacità comunicativa tra i principali atenei statali italiani?
I risultati dell’analisi: i follower degli atenei
La nostra analisi si è focalizzata sui dati di quattro social media fondamentali:
- Facebook, storicamente il più utilizzato per raggiungere un pubblico ampio e trasversale
- X (ex Twitter), utile per dialogare in tempo reale con gli utenti e condividere aggiornamenti veloci, in particolare tra accademici e intellettuali
- Instagram, lo spazio virtuale delle immagini e delle storie, dove creatività e immediatezza catturano l’attenzione soprattutto tra giovani studenti e futuri iscritti
- Linkedin, piattaforma professionale per promuovere le collaborazioni, le opportunità lavorative e i risultati accademici
Gli Atenei sono stati classificati in cinque categorie, secondo le dimensioni definite dal Censis: mega, grandi, medi, politecnici e piccoli. Ecco alcuni dati chiave emersi:
Atenei Mega (oltre 40.000 iscritti)
Tra i nove atenei appartenenti alla categoria dei Mega atenei, La Sapienza di Roma si afferma al primo posto per numero totale di follower, seguita dall’Università di Bologna. Un dato interessante emerso dall’analisi è il predominio di Linkedin rispetto agli altri social per diverse università di questa categoria. Lo stesso fenomeno si osserva per l’Università di Padova e l’Università di Torino, che occupano rispettivamente il terzo e quarto posto in classifica. Questo trend suggerisce una spiccata attenzione verso una comunicazione orientata al mondo professionale, ideale per rafforzare la reputazione accademica e attrarre collaborazioni istituzionali e aziendali.
Atenei Grandi (da 20.000 a 40.000 iscritti)
In questa categoria a dominare sono le università con una forte tradizione e una grande base di studenti. Tuttavia, i numeri sui social non sempre riflettono la sola grandezza. Oltre all’ateneo Milano Bicocca, in prima posizione in tutti i social analizzati, anche l’Università di Pavia spicca per il numero di follower, invece l’Università di Bari è la più forte della categoria su LinkedIn.
Atenei Medi (da 10.000 a 20.000 iscritti)
Qui emerge un’interessante competizione: università di medie dimensioni che sanno sfruttare i social per differenziarsi e raggiungere target specifici. Per esempio, l’Università Ca’ Foscari risulta particolarmente seguita su X grazie alla sua capacità di interagire con la comunità accademica e condividere contenuti rilevanti.
Atenei Piccoli (meno di 20.000 iscritti)
Anche i piccoli atenei mostrano un’ottima capacità di gestione dei social. Pur avendo meno iscritti, riescono spesso a creare contenuti che generano un forte engagement, puntando su storytelling e autenticità. L’università di Macerata ha il più alto numero di follower complessivo nella sua categoria, ma spiccano anche l’Università di Teramo, con il numero maggiore di follower su Facebook e l’Orientale di Napoli, la più seguita su Instagram.
Politecnici
Tra i quattro Politecnici inclusi nella graduatoria Censis, il Politecnico di Milano domina la scena, distinguendosi per un numero di follower su Linkedin. Inoltre, supera di oltre la metà i follower che il Politecnico di Torino, secondo classificato, registra su Instagram e Facebook. Al terzo posto si colloca lo IUAV di Venezia, seguito dal Politecnico di Bari. Questo risultato sottolinea la rilevanza, anche in questo caso, di Linkedin per i Politecnici, riflettendo una forte vocazione professionale e un focus strategico sulla costruzione di reti e opportunità lavorative.
Cosa ci insegnano questi numeri?
I dati raccolti rivelano che il successo di un ateneo sui social non dipende solo dalla dimensione, ma anche dalla strategia adottata. Gli atenei più seguiti sono quelli che hanno compreso l’importanza di una comunicazione mirata, capace di adattarsi alle caratteristiche delle diverse piattaforme. Alcuni si distinguono per l’uso creativo di Instagram, altri per la capacità di costruire un’immagine professionale su Linkedin.
Questi risultati evidenziano anche un crescente bisogno di investire nella comunicazione digitale come strumento strategico per il posizionamento dell’ateneo, non solo in Italia ma anche all’estero.
Conclusioni: il futuro digitale degli atenei
In un panorama competitivo come quello universitario, la presenza sui social media rappresenta molto più di una vetrina: è un asset strategico. Le università che sapranno adattarsi alle nuove tendenze digitali e investire in contenuti di qualità saranno quelle che riusciranno a conquistare la fiducia di studenti e stakeholder. Che tu sia un futuro studente, un docente o un dirigente universitario, i social media raccontano una storia importante: quella dell’identità e della visione di un Ateneo. Guardando ai numeri possiamo dire che alcune università italiane stanno scrivendo questa storia meglio di altre.